A quanti di voi sarà capitato di dover personalmente riassumere un testo per la scuola o per l’università, oppure di dover aiutare i vostri figli a svolgere il riassunto di un libro o di un brano narrativo assegnato come compito da un’insegnante che non si è premurata di verificare la capacità o meno dei suoi alunni di portare a termine in modo opportuno un simile esercizio? Sapendo che riassumere un brano è più difficile che svolgere un tema – anche a detta degli esperti – ecco alcune regole che possono facilitare il vostro lavoro!
Poniamoci davanti al testo narrativo che dobbiamo riassumere. Se lo fare solo per allenarvi e potete quindi scegliere il brano da sintetizzare, sceglietene uno breve, oppure propendete per un racconto che già conoscete. Per farvi capire meglio, io farò riferimento, ad ogni passaggio, alla favola arcinota de’ “I tre porcellini “.
Per prima cosa, occorre leggere il testo, anche due volte, se ne avete voglia, perché un’attenta lettura vi darà modo di cogliere la trama nei suoi tratti fondamentali e farà apparire quasi automaticamente davanti ai vostri occhi la struttura per punti su cui si dovrà sviluppare il riassunto (questo, almeno, dopo un po’ di allenamento!).
In secondo luogo, dividete il brano in due o più macrosequenze (o “sequenze lunghe”) distinguendo i momenti salienti del racconto. Nel contempo, individuate il prologo, ossia la parte iniziale che fa da introduzione, e l’epilogo, ossia la conclusione. Ad esempio, nella favola de’ “I tre porcellini”, i momenti salienti sono: la decisione dei tre fratelli porcellini di andare a vivere ciascuno per conto proprio (1^ macrosequenza); le disavventure dei due porcellini più giovani e sprovveduti che si contrappongono al successo del fratello maggiore (2^ macrosequenza).
Il prologo, in questo caso, coincide con la prima macrosequenza, mentre l’epilogo è la morale stessa della favola, che insegna a non sopravvalutare le proprie capacità e a dare ascolto alla saggezza di chi è più grande.
Il terzo passo consiste nel considerare se le macrosequenze possono essere ulteriormente suddivise in parti più brevi, chiamate sequenze (medie). Nel caso della nostra favola, la prima macrosequenza può andare bene così, mentre la seconda può essere divisa ulteriormente in 3 sequenze, una per ogni risultato ottenuto dai singoli porcellini, ciascuno con la sua tipologia di casetta.
A questo punto, dobbiamo scrivere – per ogni sequenza individuata – una frase che, nella maniera più chiara e sintetica possibile ne riassuma il contenuto. Ovviamente, dobbiamo evitare – in un riassunto – tutto ciò che è puramente descrittivo, cioè quei particolari che servono solo ad abbellire un racconto, ma non fanno progredire l’azione.
Ad esempio, nella nostra favola, sarebbe inutile soffermarci sul fatto che nel bosco cinguettavano gli uccellini, o che un porcellino canticchiava mentre costruiva la sua casetta, oppure su come erano vestiti i tre porcellini…
In un riassunto occorre sottolineare solo i dettagli che fanno progredire l’azione e che sono quindi fondamentali per sintetizzare la trama senza perdere alcun passaggio saliente.
Infine, rileggere – tutte di seguito – le singole frasi scritte per ognuna delle sequenze. La lettura vi consentirà di verificare se il riassunto scorre oppure – in caso contrario – se è il caso di collegare meglio i vari periodi per renderlo appunto scorrevole.
Il vostro lavoro è terminato. Eventualmente, fate leggere il riassunto ad una persona che non conosce il testo d’origine. Vi potrà meglio confermare se il riassunto ha saputo sintetizzarne la trama senza dimenticare passaggi importanti.