Le abbreviazioni appesantiscono la lettura, invece di alleggerire, danno un senso di fretta e superficialità.
Nelle lettere commerciali poi, le abbreviazioni imperversano anche nella data, nome, indirizzo, oggetto, che già di per se’ sono elementi brevi.
Provate a calcolare quanti secondi ci fa risparmiare scrivere sig.ra invece che signora, o dr. invece che dottore. Uno, due… possiamo davvero dire di aver guadagnato tempo? O piuttosto abbiamo dato un “effetto singhiozzo” alla nostra lettera?
Inoltre, l’abbreviazione ci fa usare parole un po’ vecchiotte che, per esteso, non useremmo mai: preg.mo, ill.mo, stim.mo. Scrivereste pregiatissimo, illustrissimo, stimatissimo? Ancora una volta ci viene in mente Totò con le sue formule da commedia: Lei non sa chi sono io, mi saluti la sua signora, e via così.
Lasciamo stare i formulari, chiudiamoli nell’armadio e facciamo lavorare la mente, pensando solo a scrivere un testo chiaro, lineare e a curare le informazioni come nome, indirizzo eccetera.