Le margherite, appartenenti al genere Bellis o Leucanthemum a seconda della varietà, sono piante erbacee perenni molto diffuse nei giardini per la fioritura abbondante e la semplicità di coltivazione. Sebbene siano considerate piante rustiche e tolleranti, una corretta potatura svolge un ruolo fondamentale per favorire una fioritura più intensa, mantenere compatta la chioma e prevenire l’insorgere di malattie fungine. Con poche semplici attenzioni, è possibile rigenerare l’appeal delle margherite stagione dopo stagione, prolungando il periodo floreale e garantendo piante sempre vigorose.
Indice
Conoscere il ciclo delle margherite
Prima di intervenire con le cesoie, è importante comprendere il ritmo vegetativo delle margherite. In primavera le gemme si risvegliano, producendo foglie basali e corti fusti fiorali che sostengono la corolla tipica bianca con disco giallo. Durante l’estate, molte specie vanno in uno stato di riposo parziale dopo la massima fioritura, sviluppando semi e attenuando la crescita. Con l’arrivo dell’autunno, la pianta ristagna quasi del tutto fino alla ripresa della primavera successiva. Intervenire nei momenti più opportuni significa rispettare questo ciclo e stimolare la formazione di nuovi getti quando la luce e le temperature tornano favorevoli.
Il momento ideale per la potatura
Il periodo ottimale per potare le margherite varia a seconda del clima locale e della varietà coltivata. In genere, si consiglia un primo intervento immediatamente dopo il primo picco di fioritura primaverile, quando i capolini iniziano ad appassire. Durante il pieno estate può rendersi necessaria una leggera pulizia per eliminare i fiori ormai secchi e favorire un secondo scroscio di corolle. Infine, in autunno, è utile accorciare la vegetazione per proteggere la base dalle gelate, lasciando tuttavia qualche foglia più grande per assicurare la fotosintesi di riserva in vista della ripresa invernale.
Strumenti e preparazione del lavoro
Per potare efficacemente le margherite servono cesoie ben affilate, guanti da giardinaggio e un panno imbevuto di alcool per disinfettare le lame. L’affilatura delle cesoie riduce lo stress meccanico sulle piante e previene l’accesso di patogeni attraverso ferite irregolari. Prima di iniziare, conviene eliminare il terriccio in eccesso intorno alla base, in modo da individuare con precisione i fusti da accorciare e valutare l’eventuale presenza di marciumi, insetti o muffe. Un ambiente asciutto e un clima mite semplificano l’operazione e riducono il rischio di proliferazione fungina sulle superfici tagliate.
Tecnica di potatura dopo la prima fioritura
Non appena i primi capolini incominciano a ingiallire e a formare semini, si procede con la rimozione di ciascun fiore appassito recidendo al di sotto del disco seed-bud, in corrispondenza di una coppia di foglie o di un nodo vegetativo. Questa pratica, detta deadheading, impedisce alla pianta di destinare energia alla formazione dei semi e la spinge invece a produrre nuovi steli floreali. L’intervento va eseguito con movimenti puliti, senza strappi, mantenendo la lama parallela al fusto per evitare di danneggiare i tessuti circostanti. Dopo aver “spulciato” tutti i capolini secchi, si lasciano in posto le foglie basali più grandi, che continueranno a nutrire la pianta.
Potatura estiva per prolungare la fioritura
Nei climi più caldi, le margherite tendono a entrare in pausa durante l’estate a causa delle elevate temperature. Se si desidera una seconda fioritura, è possibile praticare un taglio più deciso, asportando fino a un terzo dell’altezza dei getti, sempre sopra un nodo sano. Questo stimola la produzione di nuovi germogli basali, favorendo una ripresa vegetativa. Se il terreno è ben irrigato e concimato leggermente con fertilizzante a basso tenore di azoto, la pianta risponde con boccioli che sbocciano nuovamente in agosto o settembre.
Accorciamento autunnale e difesa dal freddo
Con l’avvicinarsi dell’autunno, quando le fioriture si affievoliscono definitivamente, è opportuno ridurre la massa verde a circa quindici centimetri dal colletto. Questo taglio aiuta a prevenire il ristagno di umidità in inverno e protegge il cuore della pianta da eventuali marciumi. Le foglie tagliate possono essere eliminate o, se non presentano segni di malattia, triturate e distribuite come pacciame intorno alle radici per isolare e mantenere una temperatura costante del terreno.
Dopo ogni intervento di potatura è consigliabile aerare il terreno, sarchiando leggermente la zolla per favorire la penetrazione d’aria e l’assorbimento di acqua. Un’acqua spruzzata alla base, evitando di bagnare eccessivamente le foglie, previene l’insorgere di muffe. Se il clima è umido, può essere utile applicare un leggero trattamento con un fungicida naturale a base di rame o di zolfo, rispettando i tempi di sospensione, per proteggere i tagli da possibili infezioni.
Benefici di una potatura regolare
Adottare una routine di potatura regolare non solo mantiene le margherite ordinate, ma ne amplifica la fioritura, rendendole più compatte e rigogliose. Grazie al deadheading e ai tagli stagionali, le piante destinano l’energia alla produzione di nuovi boccioli anziché alla formazione di semi, dando vita a un tappeto di corolle fresche e vivaci. Inoltre, la rimozione dei fusti più vecchi favorisce il rinnovo delle radici e ritarda l’invecchiamento del cespo, garantendo una longevità maggiore.