Il migliore utilizzo di un binocolo astronomico lo abbiamo nell’osservazione di meteore, della luce zodiacale, delle aurore polari, delle grandi comete e dei satelliti artificiali luminosi ma anche per rintracciare oggetti del profondo cielo (ammassi aperti, ammassi globulari, alcune galassie e nebulose). L’osservazione della Luna dà i maggiori risultati osservandola uno o due giorni prima o dopo rispettivamente dell’ultimo quarto e il primo quarto nei dintorni della linea che divide la parte illuminata dal Sole da quella ancora in ombra (terminatore). Questo perché, in queste fasi, la luce del Sole colpendo la superficie lunare in maniera radente le conferisce una plasticità al rilievo che non abbiamo quando la luce proviene dall’alto come durante il plenilunio fornendoci un paesaggio uniforme e piatto. Si potranno osservare i quattro satelliti galileiani, rilevare la fase di Venere e scorgere un dischetto allungato, per la presenza degli anelli, per Saturno.
Sul Sole, con il metodo della proiezione su cartoncino, è possibile osservare alcuni gruppi di macchie solari. Mentre con il termine anglosassone di star hopping, che possiamo tradurre in “saltellare tra le stelle”, si indica il principale metodo pratico impiegato da chi osserva il cielo sia a occhio nudo sia con un binocolo (binocolista). Naturalmente quello che possiamo osservare dipende dalla luminosità e dagli ingrandimenti che potrà fornire lo strumento in nostro possesso. Per riassumere, con il binocolo possiamo osservare:
-le costellazioni nel loro insieme;
-gli ammassi stellari aperti per esempio: Iadi (Toro), M45-Pleiadi (Toro), M44-Presepe (Cancro), M6 e M7 (Scorpione), M24 (Sagittario), M35 (Gemelli), M48 (Idra), etc.;
-gli ammassi stellari globulari, per esempio: M3 (Cani da Caccia), M5 (Serpente), M13 e M92 (Ercole), etc.;
-le stelle doppie, per esempio: zeta dell’Orsa Maggiore (Mizar e Alcor) con una separazione angolare di 12′ (709″), etc.;
-la colorazione delle stelle (dovuta alla temperatura superficiale), per esempio: blu come Sirio (Cane Maggiore), Vega (Lira), Rigel (Orione), Achernar (Eridano), Altair (Aquila), etc. oppure rosse come Betelgeuse (Orione), Antares (Scorpione), etc. oppure bianche come Canopo (Carena), Procione (Cane Minore), etc. oppure arancioni come Aldebaran (Toro), etc. oppure gialle come Toliman (Centauro), Capella (Cocchiere), etc.;
-il movimento apparente delle stelle sulla volta celeste;
-le stelle variabili;
-la Via Lattea;
-i pianeti (Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno) quando presenti. Come una stella luminosa Mercurio, le fasi di Venere, come una stella arancione Marte, i satelliti gioviani (Callisto, Europa, Ganimede e Io) e percepire gli anelli di Saturno oppure vedere Titano (unico satellite di Saturno visibile al binocolo, ma con grandi ingrandimenti);
-la Luna (fasi, luce cinerea, grandi strutture della superficie lunare, mari, crateri raggiati, etc.);
-gli sciami meteorici;
-le comete quando presenti (come la Hyakutake nel 1996 e Hale-Bopp nel 1997);
-le galassie, per esempio: rintracciare M31 la Grande Galassia di Andromeda (l’oggetto celeste più lontano visibile a occhio nudo);
-i satelliti artificiali.
Un decalogo dell’osservazione del cielo a occhio nudo e/o con il binocolo potrebbe essere:
-individuare un luogo d’osservazione con ampia visuale della volta celeste e orizzonte il più possibile libero da ostacoli;
-prima dell’osservazione adattare gli occhi all’oscurità per almeno venti minuti;
-durante l’osservazione evitare ogni abbagliamento e stare al riparo da luci parassite (lampioni, finestre illuminate, etc.);
-escludere le notti intorno al plenilunio;
-avere una torcia elettrica con luce rossa o schermata da filtro rosso;
-documentazione (carta, atlante e catalogo stellare, mappa lunare, guida di riferimento, etc.);
-carta e matita per prendere appunti (log book);
-sedia sdraio con braccioli o coperta per isolarsi dal suolo;
-vestirsi a strati;
-spuntini e bevande calde.
Regole semplici da seguire