Dire la battuta più spiritosa del mondo, o quella meglio scelta per una particolare occasione guardando il pavimento, o la scollatura della tua interlocutrice è decisamente brutto.
A me gli occhi
Guarda bene in faccia la persona con cui parli: sì, proprio negli occhi. Mentre i suoni escono dalla sua bocca, guardalo negli occhi, anche se non ti interessa minimamente quello che dice e magari stai pensando come scappare da quella noiosissima festa. Avrà comunque l’impressione che lo ascolti.
Per dare un’occhiata in giro (magari alla ricerca di un interlocutore meno noioso…) approfitta dei momenti in cui sei tu a parlare. Se lo facessi mentre altri hanno la parola, il gesto sarebbe vagamente offensivo, non credi?
Sottolinea le tue parole con le espressioni degli occhi: avranno più forza.
La formula dei puntini di sospensione
Per evitare la sensazione di panico che di solito ti coglie quando qualcuno si aspetta una risposta da te e tu scopri di non avere minimamente ascoltato il suo sermone degli ultimi cinque minuti, perso com’eri a fantasticare sulla tua vita, adotta questa semplice regola: di solito, almeno le ultime parole che ti hanno detto le ricordi, perciò sfruttale per recuperare il terreno perso.
Fai un salto nel vuoto, dicendo: ” In sostanza quindi lei intende che…” e a questo punto imbastisci una frase a partire da quelle poche parole captate svegliandoti dal torpore. Il tuo interlocutore, specialmente se hai mantenuto il contatto visivo, dandogli quindi l’impressione di ascoltarlo, riprenderà a chiarire il suo pensiero. Risulta essere davvero stupefacente quanto funzioni, provala.