Il controllo dei fumi della caldaia, riferito al livello immesso, è una delle operazioni più importanti della manutenzione e viene regolato dalla legge 46/90, che definisce come obbligatorio la verifica del buon funzionamento della caldaia e della sua conformità, certificata tramite dichiarazione effettuata dal personale autorizzato.
La caldaia è uno degli impianti principali di una casa e va controllato periodicamente per due ordini di motivi
-Corretto funzionamento
-Conformità alla legge 46/90 (risparmio energetico, riduzione inquinamento e sicurezza
La dichiarazione di conformità
Secondo la legge 46/90 la caldaia deve rispettare degli standard certificati tramite apposita certificazione rilasciata da personale autorizzato. La normativa, distinguendo tra impianti di potenza inferiore e maggiore o uguale a 35kw, definisce come obbligatoria la manutenzione per motivi di sicurezza e rispetto ambientale.
Tra le operazioni principali compare il controllo dei fumi della caldaia, che non devono superare dei livelli di tolleranza.
Uno dei principi più efficienti in questo senso, con riduzione dei fumi e massimo sfruttamento dell’energia evitando sprechi e dispersioni è quello della condensazione.
Il controllo dei fumi
In particolare il controllo dei fumi afferisce al decreto legislativo 192/2005, che disciplina i tempi e i modi delle verifiche degli impianti, in attuazione della direttiva europea 2002/91/CE. Il controllo deve avere cadenza annuale o avvenire ogni due anni.
I risultati ottenuti durante il controllo dei fumi, dovranno essere allegati dall’incaricato sul libretto centrale o sul libretto di impianto, tramite dichiarazione di conformità.